lunedì 9 aprile 2012

8. ESSERE DEI RISORTI CON GESU'

Domenica di Pasqua - Anno B - 8 aprile 2012
di Luigi Mariano Guzzo

Giovanni 20, 1-9

Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro.
Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra,
e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte.
Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti.

Risorgere è una cosa difficile. E’ più facile rimanere inchiodati sulla croce, morti con il proprio dolore. E piangersela anche un po’ addosso.

Non è semplice, invece, trovare la forza di schiodarsi dalle proprie difficoltà, di andare oltre il male inflitto, di vincere l’odio di chi sta dalla parte del male.

La risurrezione è prima di tutto amore. Incondizionato. Solo chi ama è capace di scoperchiare la “tomba” della propria esistenza. E di superare i rancori, le debolezze, le difficoltà che attanagliano la vita di tutti i giorni.

La risurrezione è il sorpasso azzardato di chi non si arrende. Di chi, quando la partita sembra ormai finita, caccia fuori la carta vincente.

La risurrezione è il contrario della depressione, della stanchezza, della fatica, del lassismo. E’ gioia di vivere.

La resurrezione è un’occasione concreta, una possibilità reale, un’opportunità precisa per farcela davvero. Perché se tutto intorno piange, c’è sempre quel unico motivo per ridere. Ed essere felici. E’ questa la resurrezione.

Omelia di Padre Pasquale Pitari

Invito di Antonio Di Lieto: La domenica della felicità

Omelia di Padre Adolfo



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